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TRE GENERAZIONI NEL CORNO D’AFRICA

Saga di una famiglia pugliese del Novecento

Basato su fatti veri, il romanzo racconta la storia di alcuni personaggi che a partire dai primi del ‘900, in momenti diversi, da alcuni paesini della Puglia si trasferiscono in Eritrea, dove si rendono autori e testimoni della crescita economica della capitale Asmara. I protagonisti appartengono a tre generazioni differenti. Matilde di Asmara sposa Giorgio nato a Crispiano e dalla loro unione nasce Giuseppe, primo rappresentante della seconda generazione della famiglia ormai radicata in Eritrea.

Ciascuno in modo diverso, vive i vari momenti bui dei giorni non facili che vedono l’Etiopia e l’Eritrea, entrambe nel Corno d’Africa, in guerra tra loro, in nome dell’indipendenza, dove come sempre è la gente a soffrire tra la paura che sa di morte. Ecco quindi il susseguirsi di avvenimenti come la conquista dell’impero del 1936, la sua caduta dopo cinque anni, che per gli abitanti della comunità italiana siglerà l’inizio di un periodo molto difficile, il fallito colpo di Stato nel 1960 ad Addis Abeba o ancora la deposizione dell’imperatore del 1974 e l’avvento della dittatura militare di Menghistu. Si narra di momenti con e tra la guerra, avvenuti un secolo fa e che accomunano tanti italiani attratti dall’Africa in cerca di una vita migliore, ma che poi hanno dovuto fare i conti con il governo spietato dell’epoca.

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1- IL COLPO DI STATO

Addis Abeba, 14 Dicembre 1960

L’aria frizzante del mattino, normale per quella stagione che di notte porta il termometro a quasi zero gradi, mi dava un senso di freschezza mentre m’incamminavo verso l’ufficio. Nel giro di un paio d’ore il sole l’avrebbe fatta da padrone portando la temperatura sui 25 gradi per tutta la giornata. Situata sull’altopiano etiopico, a 2400 metri sul livello del mare, la città dava l’impressione di schiudersi come un fiore ai primi caldi raggi di sole (Non per niente l’hanno chiamata Addis Abeba "Nuovo Fiore"). Pensavo dirigendomi verso l’ufficio posto a poche centinaia di metri dall’appartamento che avevo da poco preso in affitto.

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Era stato compiuto uno degli atti più nefandi, mai avvenuti nella storia del popolo eritreo, fra la più completa indifferenza da parte delle grandi potenze mondiali.